Pochi giorni fa un caro amico è tornato da un lungo viaggio in Honduras, e oltre ad avermi portato in regalo il loro caffè tipico, prodotto dalle popolazioni locali, mi ha illustrato qualche fotografia scattata da lui sulla deforestazione causata dalle piantagioni per la produzione del caffè. Ecco il suo racconto e qualche consiglio per un consumo critico.
” Il caffè è una bevanda che per millenni è stata apprezzata da tutte le popolazioni del centro e sud America. Dal momento della sua scoperta in Europa, è entrata a far parte della cultura alimentare, fino a diventare quel gusto che accompagna tutti gli italiani, creando una vera e propria cultura del caffè. Purtroppo tutto questo ha un prezzo, non in termini economici, ma un altissimo costo ambientale. I paesi di origine, tutti nella fascia tropicale del nostro pianeta, hanno un enorme e inestimabile patrimonio di biodiversità che rischia di scomparire anche a causa del caffè. La deforestazione che spesso ha luogo per creare spazio e terreno fertile per nuove piantagioni sta mettendo in serio pericolo gli ecosistemi locali e le rare specie di rettili, anfibi, insetti, uccelli e mammiferi che coesistono in quei luoghi da molti millenni prima dell’arrivo dell’uomo.
Per questo motivo è bene promuovere un consumo sostenibile, acquistando caffè proveniente da piantagioni che non hanno soppiantato, almeno in tempi recenti, le foreste tropicali.
Il caffè che è possibile acquistare nel Parco Nazionale Cusuco, in Honduras, proviene da piantagioni “amiche dell’ambiente”, ma anche nei normali supermercati è possibile trovare caffè solidale e sostenibile.”
Niccolò Patelli (agronomo e fotografo)