Il problema dello spreco alimentare

Il 5 febbraio si è celebrata la Giornata Nazionale di Prevenzione per lo Spreco Alimentare.

Cerchiamo di andare più a fondo e di approfondire questa problematica. Nel 2050 si stima che saremo intorno ai 10 miliardi di persone, questo significa sempre più persone da sfamare e di conseguenza un aumento della produzione di cibo, in un pianeta le cui risorse alimentari sono tutt’altro che infinite. Alla luce di questo fatto, un campo su cui occorre lavorare molto, è quello della riduzione dello spreco alimentare, in modo da rendere la produzione di cibo più sostenibile.

Secondo la FAO il 45% di frutta e verdura, il 35% di pesce, il 20% della carne e dei derivati del latte viene perso.  Questa perdita può avvenire in qualunque fase della filiera, ovvero il processo che porta l’alimento dal campo alla tavola.

E per quanto riguarda noi consumatori? E’ stato stimato che circa il 30% del cibo che viene acquistato viene buttato.

Il problema dello spreco alimentare, oltre a una questione etica e ambientale, è anche di natura economica, sembra infatti che costi, a livello globale, 2.600 miliardi di dollari l’anno.

Cosa possiamo fare noi, nel nostro piccolo?

  • controllare il frigo prima di fare la lista della spesa
  • controllare periodicamente la scadenza degli alimenti che abbiamo in casa e impegnarci a consumarli per tempo
  • fare liste della spesa funzionali, pianificandole in base alle esigenze a breve termine e non andare a fare la spesa affamati
  • conservare bene gli alimenti prestando attenzione alle etichette
  • evitare di cucinare porzioni eccessive
  • regalare il cibo in eccesso
  • recuperare alcuni rifiuti alimentari, ad esempio i fondi del caffè per fertilizzare il terreno
  • inventare e creare ricette “svuota-frigo” con gli alimenti prossimi alla scadenza: minestroni, torte salate, pasta al forno, sono tutti piatti che si prestano bene come menù “anti-spreco”

E’ fondamentale imparare a dare il giusto valore al cibo e a chi lo produce, lo spreco alimentare non è solo uno spreco di cibo, ma anche di risorse importantissime, come acqua, terreno e fertilizzanti.

Vorrei però concludere con un messaggio positivo, secondo un recentissimo report del 2020 per la prima volta in 10 anni assistiamo a un calo dello spreco alimentare del 25%.

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